Venerdì 9 maggio 2025 – “L’accordo siglato il 7 maggio nello stabilimento Stellantis di Melfi per le ‘uscite volontarie incentivate’ rappresenta l’ennesima tappa del lungo e silenzioso smantellamento dell’apparato industriale lucano.
Ufficialmente si parla di volontarietà, nei fatti si tratta di un piano di alleggerimento strutturale della forza lavoro. Fino a 500 lavoratori potrebbero essere accompagnati all’uscita entro fine 2025: un numero drammatico, che incide su una platea già decimata rispetto ai picchi occupazionali degli anni scorsi”.
Lo dichiarano le consigliere regionali del M5s, Alessia Araneo e Viviana Verri.
“Lo stabilimento di Melfi che occupava oltre 10.000 addetti tra diretti e indotto – proseguono le esponenti del M5s – rischia oggi di scendere ben al di sotto della soglia di sostenibilità industriale. Tutto questo avviene mentre si attende da mesi l’avvio a regime della produzione dei nuovi modelli elettrici, che restano sulla carta e nei comunicati aziendali, meno nelle linee produttive.
Il Governo nazionale tace, la Regione Basilicata osserva e i vertici Stellantis decidono.
È inaccettabile che, – affermano Araneo e Verri – di fronte alla crisi dello stabilimento più grande del Mezzogiorno, manchino ancora una strategia pubblica di transizione industriale, un piano di investimenti per la riconversione, la tutela dell’indotto e la formazione professionale”.
“Come M5S – continuano Araneo e Verri – depositammo la prima mozione a sostegno del comparto automotive ad agosto 2024; ne discutemmo ancora in Consiglio regionale in occasione di una seduta straordinaria, ad ottobre. Da quell’autunno, nulla è più accaduto: la risoluzione congiunta che avremmo dovuto votare si è arenata e il documento non è stato più portato all’attenzione del Consiglio regionale”.
“Oggi come ieri chiediamo di stare sul punto: si discuta immediatamente la risoluzione. L’istituzione regionale deve fare il possibile per stare dalla parte di chi lavora, di chi è stanco di promesse vuote e di passerelle elettorali.
La Basilicata – concludono Araneo e Verri – merita una politica che si batta con coraggio, non che assista inerte al declino o, peggio, lo incoraggia assecondando solo la logica del profitto del padrone, che erode lai polpa e butta via le ossa. No, non siamo scarti, manteniamo le ossa dritte”.