Non si registrano particolari criticità, in termini di sovraffollamento, nelle due carceri della Basilicata che fanno riferimento alla Camera Penale della Basilicata: a Potenza è stata aperta di recente anche la sezione femminile (attualmente sono sette le detenute, di cui una con figli, e 130 i detenuti), a Melfi (Potenza) sono 87 i detenuti presenti. Sono questi alcuni dei dati che la presidente della Camera Penale di Basilicata, Sarah Zolla, ha illustrato durante una conferenza stampa convocata per spiegare le motivazioni che hanno portato all’astensione per tre giorni dalle udienze e dalle attività giudiziarie penali in polemica con quanto stabilito dal decreto legge 48/25, derivato dal pacchetto sicurezza.
Secondo i penalisti nella norma si è abusato della “decretazione d’urgenza con la conseguente mancanza di un dibattito parlamentare adeguato; introdotte inoltre norme penali sproporzionate e inutili, che aggravano il sovraffollamento carcerario e le condizioni di vita dei detenuti”. Da qui la richiesta della Camera Penale di Basilicata, dell’adozione di “misure alternative alla detenzione e di interventi strutturali per migliorare le condizioni carcerarie”.
“In un primo momento – ha spiegato Zolla – sono state registrate situazioni critiche a Melfi, in quanto le celle tra i tre e i quattro metri quadri per detenuto non garantivano il libero spazio di movimento, per cui sono stati sentenziati alcuni diritti al risarcimento. Attualmente la capienza è ridotta – ha continuato – per via dei lavori di adeguamento delle celle, con la realizzazione delle docce interne nell’ambito di una serie di correttivi legati alla maggiore possibilità di usufruire di ‘permessi aria’. La Camera Penale di Basilicata monitorerà costantemente la situazione carceraria – ha concluso – e contestualmente pone in atto una serie di iniziative di integrazione dei detenuti nella vita sociale, ma anche per una corretta vivibilità durante lo stato detentivo”.