Il capogruppo Dem in consiglio regionale di Basilicata, Piero Lacorazza e i due consiglieri Roberto Cifarelli e Piero Marrese hanno spiegato, documenti alla mano, qual è l’attuale situazione in regione sulle postazioni del 118, con uno sguardo critico in particolare sul Comune di Viggiano, territorio sul quale è presente il più grande giacimento petrolifero su terra d’Europa.
Il tema si è inizialmente focalizzato sul tempo di arrivo delle autoambulanze dopo la chiamata al numero di emergenza, che ad oggi in Basilicata è di 27 minuti, sette in più rispetto ai 20 stabiliti dai Lea, i livelli essenziali di assistenza.
Ma la maggiore attenzione del dibattito si è concentrata su cosa – da diversi anni a questa parte – si sta verificando nell’area industriale della Val D’Agri. Le radici del dibattito sono profonde e risalgono al 1999, anno della legge regionale numero 21 con la quale vennero assegnate le postazioni del 118 in regione; tra queste non ne era prevista nessuna Viggiano.
Successivamente, prima con due delibere di giunta del 2012 e del 2013 e poi con un patto di sito del 2021, Eni – azienda titolare del giacimento – e Regione Basilicata avevano previsto la realizzazione di una postazione con autoambulanza nell’area industriale, considerato che in loco operano oltre mille lavoratori e che dunque si era reputato necessario un presidio di assistenza.
Ad oggi – da qui la denuncia di Lacorazza, Marrese e Cifarelli – la politica sta tentando di spostare la postazione nel paese di Viggiano, responsabilità condivisa tra amministrazione comunale, assessorato e Asp.
Potenza: il Pd sulle postazioni del 118 in regione
