La storia del pozzo petrolifero denominato “Pergola1”, che prende il nome da una piccola frazione del Comune di Marsico Nuovo in provincia di Potenza dov’è situato, ha radici profonde che negli anni ha portato ad una ferma opposizione da parte dei cittadini della zona sulla sua attivazione.
Il pozzo, infatti, è stato perforato sullo spartiacque dei bacini fluviali dell’Agri e del Sele, tra la Basilicata e il Vallo di Diano in Campania, in aree sismiche caratterizzate.
Per il pozzo esplorativo “Pergola 1”, la Regione Basilicata nel 2012 aveva rilasciato giudizio favorevole di compatibilità ambientale oltre all’autorizzazione paesaggistica.
Dal canto suo Eni, senza aver prima perforato il pozzo esplorativo, aveva già chiesto alla Regione il giudizio di compatibilità ambientale per la messa in produzione. Negli anni successivi furono registrati casi di inquinamento già durante la perforazione del pozzo esplorativo, circostanza che allarmò ulteriormente i residenti.
Sarebbe notizia recente che durante un incontro con alcune sigle sindacali, Eni avrebbe rinunciato a portare avanti il progetto dopo L’archiviazione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale relativo al pozzo petrolifero Pergola 1 da parte del Ministero dell’Ambiente.