Potrebbe definirsi paradossale il dato emerso dall’ultima indagine nazionale sulle tariffe del servizio idrico integrato redatta da Federconsumatori. Indagine che ha analizzato le tariffe applicate in tutti i Capoluoghi di regione italiani nel 2024 prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone e un consumo medio annuo di 150 metri cubi.
Dall’analisi se i costi più alti si registrano a Firenze, Perugia e Genova, per quanto riguarda la variazione percentuale tra il 2024 e il 2016, l’aumento “oltre misura” del costo si è registrato a Potenza con un +72%. Dato che ci siamo permessi di definire “paradossale” per due ragioni. La prima per via della crisi che ultimamente ha interessato 140 mila lucani costretti a sospensioni idriche di 12 ore al giorno. La seconda – come riportato nello stesso report – riguardante la condizione della rete lucana e potentina in particolare: quella con la maggiore percentuale di perdite idriche.

“Un dato preoccupante e un impatto considerevole su utenti e imprese – ha affermato il presidente lucano di Federconsumatori, Michele Catalano – Le autorità locali e i gestori del servizio idrico garantiscano l’accesso alla risorsa a tutti”.
Sulla questione è intervenuto anche il parlamentare lucano del PD, Enzo Amendola, che ha definito l’incremento “una cifra enorme rispetto all’intero panorama nazionale”. Per il deputato dem è necessario “un doveroso approfondimento” e lo stesso chiede all’Arera “di intervenire per affrontare in particolar modo la questione degli aumenti per l’utenza lucana, che anche in ragione dei disagi subiti, non merita la beffa di avere le bollette più care del Paese”.