Venerdì 10 gennaio 2024 – Molto critico Pietro Simonetti (Cseres) sull’esiguo numero di interventi finanziati rispetto ai 401 previsti dalla Zes Unica.
“Il cantiere di Tito per l’allargamento dell’ area e la costruzione dell’ eliporto dopo il taglio del nastro e la tabella piantata da molti mesi e’ deserto.
Nessuno esproprio di terreni e stato effettuato. Della eliminazione dei tralicci Enel non c’è traccia.
Lo stesso vale – prosegue Simonetti – per il tanto decantato eliporto per fare volare Vip e imprenditori desiderosi di investire in Basilicata mentre le aziende chiudono nel sito e non si riesce a capire, nonostante continue richieste ai dirigenti del dipartimento che fine ha fatto la reindustrializzazione dell’azienda ferroviaria e dei lavoratori, finanziata con cinque milioni di euro.
Api-Bas con il solito taglio di nastro e tabella di rito, foto e interviste con i dirigenti di Zes, parlo ,come spesso accade negli anni venti del terzo secolo, ha indicato la solita svolta storica, reddito, produzione e lavoro per un finanziamenti di 800.000 euro invece di 20 milioni indicato a suo tempo.
I dati di novembre veicolati dalla Zes unica indicano una debacle:solo 7 interventi in Basilicata su 401 effettuati.
Altri elementi che – afferma Simonetti – si aggiungono alla crisi idrica, alla perdita di 2500 occupati a Melfi prevalentemente per incentivazioni alle dimissioni sottoscritti dalla maggioranza delle organizzazioni che ora si battono quello che resta dei petti per la grave crisi Stellantis.
Intanto nessun appalto per la manutenzione delle 8 aree industriali della provincia e nessuna nuova azienda allocata oltre al blocco della liquidazione dell’Asi di Potenza,quella di Matera e’ autonoma e non sta meglio.
Investimenti fermi anche per le bonifiche mette gli inquinamento proseguono e fanno carriera anche nella falde acquifere.
Il futuro – conclude Simonetti – prosegue con dolorose perdite e misfatti”.