Domenica 14 gennaio 2024 – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Antonio Ciancio (foto di copertina) con la quale racconta la sua “incredibile” – così la definisce – storia di malato oncologico che non può curarsi.
“Gent.mo Direttore, ciò di cui la porto a conoscenza ha dell’incredibile.
Stiamo parlando della negazione più totale e più infima del più importante ed elementare diritto del cittadino, ovvero il diritto di curarsi.
Nel caso specifico, parliamo di un cittadino appartenente alla categoria dei “fragili”, reduce da 3 tumori, un’occlusione intestinale, con strozzamento e perforazione dell’intestino. Ho subito 5 interventi chirurgici in 15 mesi e di fatto, ad oggi, mi viene negato, impedito, di curarmi.
Direttore,
come Lei ben sa, il diritto di curarsi è il principale ed inalienabile diritto previsto e tutelato (*) dall’art. 32, comma 1, della Costituzione Italiana, dalle Leggi della Repubblica Italiana, nonché dagli articoli 35, 1, 2 e 3 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
SINTESI DELL’ASSURDA CRONISTORIA DEGLI EVENTI:
In data 11/09/202, dopo circa 2 anni, finalmente, riesco a fare una visita “specialistica” con il Neurologo, il quale mi prescrive ulteriori accertamenti diagnostici, tra i quali, da fare con urgenza e con priorità 10 gg, una R.M. all’encefalo.
Purtroppo, tale urgenza, imposta dal neurologo, è stata resa vana perché non c’è stata la possibilità di una data utile per l’esame.
Al che, avvalendomi della legge, ho fatto richiesta a mezzo PEC, con relativa ricevuta di consegna in data 01/10/2023, ore 22:15, alla Direzione Sanitaria dell’Ospedale San Carlo di Potenza (Dott.ssa Bellettieri) come previsto dal D.L. n. 124/1998, di fare questo importantissimo esame, con urgenza, entro i 10 giorni, in intramoenia oppure presso altra struttura pubblica o privata 2), …richiesta, ad oggi, ancora inevasa.
Constatato il totale menefreghismo della Direzione Sanitaria, il giorno 02/11/2023, ho presentato formale denuncia/querela al Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale di Potenza
Sono andato a presentare la denuncia/querela personalmente perché ero sicuro che la Procura avrebbe messo in atto l’iter, tramite un decreto d’urgenza, per imporre all’azienda ospedaliera di farmi fare quanto mi spettava per legge, ovvero la risonanza magnetica all’encefalo.
Lo stesso esame era stato prescritto più volte (e da ospedali diversi), dal 08/06/2023 al 03/08/ 2023, a mio fratello Luigi.
Nonostante ben 5 ricoveri in Pronto Soccorso di cui 2 in elisoccorso e 3 in autoambulanza, sempre per il tramite del 118, mio fratello Luigi muore il 03/08/2023, senza una diagnosi (ancora ad oggi nonostante l’autopsia), senza un perché e, soprattutto, senza avergli fatto la RM all’encefalo. Purtroppo l’hanno lasciato solo al suo lento ma inesorabile destino per 2 mesi… l’hanno lasciato morire tra mille sofferenze, senza nessuna pietà, senza una diagnosi e, quindi, senza la possibilità di una cura mirata ed adeguata.
Ahimè, la Procura della Repubblica di Potenza, inspiegabilmente, nonostante avessi fatto presente quanto successo 3 mesi prima a mio fratello, non ha adottato nessun provvedimento.
E’ rimasta in silenzio, inerte…
La mia denuncia querela è rimasta una lettera morta, lasciandomi in balia del mio destino.
E se ci fosse una familiarità?
Al contrario la Procura della Repubblica di Matera, per un caso simile al mio, riguardante una cittadina ucraina, ha emesso immediatamente un decreto d’urgenza atto a permettere di accogliere l’istanza della paziente che non riusciva a prenotare l’esame, imponendo all’ASM di effettuare la Risonanza Magnetica e non ha lasciato chi versava in uno stato di bisogno in balia degli eventi, permettendo alla paziente di non vedersi precluse “pro-futuro” tempestive indagini diagnostiche su cui ancorare eventuali efficaci e tempestive cure e, dopo 2 mesi, con apposita ordinanza il Tribunale ha motivato il provvedimento urgente evidenziando il comportamento omissivo dell’ASM che, di fatto, negava la Risonanza Magnetica alla paziente perché non c’erano date disponibili per effettuarla (vedi allegati 4 e 5).
Gentile Direttore, la delusione è totale.
Posso dire, senza remore, che nel mio caso più Istituzioni preposte, prima ancora che la legge, hanno violentato l’etica e la morale, lasciandomi da 4 mesi nello sconforto più totale.
Tra qualche settimana, devo fare le visite di controllo al Policlinico Gemelli (etc.) e, molto probabilmente, come fatto in passato, i Professori mi chiederanno esami e visite strumentali e, quindi, dovrei re-iniziare il percorso ad ostacoli.
Purtroppo, ahimè, in questi 4 mesi, si è già innescato un meccanismo psicologico perverso e pericoloso, nel senso che ho già rinunciato ad altre indagini diagnostiche per problemi secondari (almeno così spero che siano).
Tra paure, incertezze, stati d’ansia e pensieri proibiti indicibili che mi frullano per la testa e che può capire solo chi ha avuto o ha un tumore, in questo momento, Grazie a Dio e a mia moglie che mi conforta e mi sorregge, durante questa assurda e lunga fase di scoraggiamento, nonostante la mia voglia di spaccare il mondo, riesco ancora a riflettere, a pensare e a far tesoro di alcuni consigli di mio padre che mi hanno fortificato e guidato nei momenti difficili, come in questo… perché finché c’è vita, c’è speranza e perché bisogna avere fede e, nella ragione e nella legalità, mai piegare la testa.
Se uno ha fede, la fede infonde il coraggio e ci da la forza per affrontare le varie vicissitudini della vita, siano esse “positive o negative”.
La vita oggi è una giungla… non se la cava chi ha di più ed è più forte o chi non ha niente da perdere…ma chi si saprà adeguare alle esigenze di ogni giorno.
Pertanto, essendo nella ragione e nella legalità, bisogna continuare la battaglia ed è quel che ho fatto in data 11/12/2023, inviando un telegramma, al Presidente della Repubblica, con la sintesi “nuda e cruda” dei fatti elencati, riservandomi di integrarla con una dettagliata e precisa esposizione dei fatti . E così ho fatto, in data 15/12/2023, tramite PEC con ricevuta di consegna.
Il Presidente della Repubblica, dopo 6 giorni, il 21/12/2023, a mezzo del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, mi ha inviato una nota nella quale manifestava il suo interesse per una proficua risoluzione del problema da me segnalato e interessava della questione direttamente l’Assessore alla Sanità della Regione Basilicata, per le opportune valutazioni .
Sono passati 22 giorni dalla comunicazione del Presidente della Repubblica all’Assessore ed è calato nuovamente il silenzio. L’Assessore tace…
Da mesi, o meglio, da anni, i soggetti fragili (come lo sono io) sono attenzionati in modo morboso dalle Istituzioni Sanitarie e non, si preoccupano per la nostra salute con amorevoli e stucchevoli premure al fine di somministrarci vaccini di cui non si conoscono allo stato le conseguenze di medio e lungo periodo… salvo poi, contestualmente, bloccare, ridurre e azzerare le attività di prevenzione e di cura. Tutto ciò mi appare insensato, illogico e vagamente tendenzioso, tant’è che da questo momento in poi, per nessuna ragione al mondo, NON FARÒ ALCUN VACCINO.
Per quanto sopra esposto, invito tutti i pazienti “fragili” a denunciare, denunciare e ancora denunciare e mi auguro che le Procure della Repubblica siano sovrastate da denunce e ricorsi da parte di quanti vengono costretti a subire abusi e soprusi illegali.
Per quanto mi riguarda, se non otterrò quanto prima ciò che legalmente e costituzionalmente mi tocca come diritto inalienabile, sarò costretto ad adire le vie legali per perseguire civilmente e penalmente tutti coloro che dovessero risultare responsabili di non avere adempiuto ai loro doveri, in tutte le sedi di giudizio e fino alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e, da quel momento in poi, mi sentirò legittimato, moralmente e legalmente a non osservare alcun dovere… NO DIRITTI… NO DOVERI e dichiararmi “PRIGIONIERO POLITICO!!!!”.