Martedì 14 novembre 2023 – L’assemblea straordinaria della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, a cui aderiscono oltre una sessantina di associazioni e movimenti cattolici, vivamente preoccupata per la lacerazione che continua a persistere nella comunità civile di Potenza e dell’intera regione circa il modo di custodire ed onorare la memoria di Elisa, anche come monito per le giovani generazioni perché mai più abbiano a verificarsi tragedie simili, fa appello al senso di responsabilità di tutti.
Ritiene che sia auspicabile – si afferma in una nota – che si torni a valutare con razionalità e soprattutto senza preconcetti le posizioni dell’altro, in funzione della costruzione del bene comune che è il patrimonio più prezioso di una comunità intenzionata a crescere sul piano del vivere civile, come premessa necessaria di ogni tipo di sviluppo.
Solo in questa chiave costruttiva, l’assemblea della CDAL ritiene di dover biasimare il clima e gli atti di aggressione verbale, fisica e psicologica che sono stati praticati nei confronti dell’Arcivescovo e dei comuni fedeli che hanno partecipato alla santa messa, la più alta forma di preghiera collettiva per chi crede.
Pertanto, ritiene di dover osservare che la giornata del cinque novembre non sarà da ricordare né da additare ai ragazzi come esempio di prassi democratica e che quanto accaduto non faccia onore all’intera città.
Soprattutto, l’assemblea esprime stupore e sconcerto per “posizioni giustificazioniste” di quanti, sui social, hanno commentato in modo più o meno esplicito che, in fondo, chi è stato contestato “se l’è andata a cercare”.
La Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali – prosegue la nota – invita la comunità cittadina ad isolare gli “inoculatori di odio” (che stanno alacremente lavorando in questi giorni), mentre sente allo stesso tempo di dover manifestare apprezzamento per quanti hanno espresso solidarietà all’Arcivescovo, a cominciare dal segretario generale della Conferenza Episcopale mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, e da don Luigi Ciotti che si è esplicitamente dissociato dall’accaduto.
E’ comprensibile che i troppi anni passati dalla tragedia di Elisa possano aver sfuocato i ricordi di alcuni, ma suggerisce, per acquisire un’opinione consapevole, di attenersi a fatti accertati e non a infondate ed anche, a volte, pruriginose dicerie.
Di particolare considerazione il comportamento dei giovani studenti lucani, una delegazione dei quali, prima della manifestazione di sabato “Per Elisa e contro i femminicidi”, ha ritenuto di incontrare mons. Ligorio per manifestargli solidarietà e per esprimere il desiderio di un confronto sincero e un dialogo aperto teso a favorire un clima in grado di rimarginare una ferita che ancora lacera la comunità.