Martedì 18 aprile 2023 – Si è tenuto nella sede di Confindustria Basilicata a Potenza, alla presenza delle Organizzazioni sindacali e del gruppo Sit, un incontro che faceva seguito agli ulteriori incontri tenutisi in Confindustria, con un unico e solo obiettivo, come richiesto dalle Organizzazioni sindacali insieme ai lavoratori, che era quello, dopo la disdetta dell’appalto del gruppo Sit verso il suo operatore LGS, di rimettere all’interno del ciclo produttivo del gruppo i 34 lavoratori di LGS. (SEGUE DOPO LA PUBBLICITA’)
Finalmente, il gruppo Sit, – si afferma in una nota di Uilm e Fismic – riconoscendo la giusta rivendicazione dei lavoratori, ha dichiarato che, a partire dal mese di maggio, i lavoratori LGS rientreranno nel processo produttivo del gruppo Sit.
Certo, questo è un primo passo che, come abbiamo sottolineato più volte, è la garanzia che nessuno resti indietro perché, come dichiarato da Sit, le 35 nuove gare a cui sta partecipando siano una opportunità per tutti.
Sicuramente la fase che stiamo attraversando è una fase delicatissima, l’avvio in produzione dei nuovi modelli deve prevedere un confronto serrato con Stellantis affinché si possa garantire che i lavoratori abbiano una opportunità per il futuro.
Ringraziamo la tenacia dei lavoratori che in queste settimane, con enormi sacrifici, hanno sostenuto l’azione messa in campo dalla UILM e dalla FISMIC.
Riteniamo che questa sia la strada che, uniti e compatti, ci può vedere protagonisti per le sfide del futuro.

Giudizio positivo sull’esito dell’incontro anche da parte di Giorgia Calamita, segretaria generale Fiom Cgil Basilicata
“Sono state accolte le richieste sindacali di garantire la tenuta occupazionale a tutti i lavoratori con l’utilizzo di ammortizzatori sociali in una fase così delicata di crisi dell’automotive.
La Fiom Cgil – afferma Giorgia Calamita, segretaria generale Fiom Cgil Basilicata – al tavolo ha chiesto garanzie occupazionali e tutela dei diritti affinché i lavoratori non continuino a pagare le responsabilità di Fca prima e di Stellantis oggi che, anziché investire nella transizione energetica, ha continuato a sviluppare la logica della riduzione dei costi. L’organizzazione del lavoro con il sistema di appalti e subappalti ne è un esempio, provocando negli anni un peggioramento delle condizioni di lavoro e di salario, mettendo a rischio i livelli occupazionali.
È importante – conclude Calamita – aprire un confronto vero con le istituzioni regionali, nazionali e con Stellantis affinché ci sia un piano industriale che garantisca la tenuta produttivo occupazionale nel sito di Melfi. Bisogna prevedere una politica straordinaria per sostenere l’automotive in questa fase di transizione con nuovi strumenti di ammortizzatori sociali e investimenti per la formazione di nuove competenze attraverso incentivi a garanzia del salario, affinché la transizione sociale ed ecologica sia sostenibile.
Non siamo disponibili ad alimentare la guerra tra i poveri, visto che si continua a chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori già in cassa integrazione da molto tempo senza alcuna prospettiva rispetto al futuro occupazionale. Chiediamo un vero confronto che possa dare risposte occupazionali e salariali, progettando un piano industriale investendo sul lavoro e sull’occupazione”.