Martedì 12 luglio 2022 – Da Pd, Articolo Uno, Italia Viva critiche alla nomina di Donato Ramunno a Direttore Generale dell’Arpab.
Per il segretario regionale del Pd, Raffaele La Regina, “la nomina del nuovo direttore ARPAB è ennesimo sopruso del governo regionale nei confronti dei lucani.
Rappresenta l’ennesimo sopruso del governo regionale nei confronti dei lucani che aspettano risposte concrete sulle questioni energetiche ed ambientali in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo.
Invece siamo all’ennesimo goffo tentativo di equilibrismo politico che prova a tenere tutti buoni e allineati. Di fatto si sceglie di nominare un candidato alle elezioni regionali a sostegno del Presidente Bardi nella lista “Idea”, con limpida militanza e passato politico e istituzionale fra le fila di Fratelli d’Italia.
Non si comprende allora con quale spirito è stato emanato un Avviso Pubblico per la nomina del DG dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente di Basilicata se poi la scelta è tutta politica, non basata sulle competenze ma sulle appartenenze.
L’avviso pubblico c’è stato e, pertanto, chiederemo l’accesso agli atti per verificare se la scelta politica ha sacrificato competenze più adeguate.
Una vicenda che lascia l’amaro in bocca, specialmente perché ci si aspettava un netto cambio di passo sulle tematiche ambientali e invece, con rammarico, anche l’assessore Cosimo Latronico – persona moderata e stimabile – non sembra riuscire ad invertire una tendenza ormai desolante e mortificante per le istituzioni”.
Carlo Rutigliano, segretario regionale i Articolo Uno, ritiene che “la nomina del nuovo Direttore Generale di A.R.P.A.B è l’ennesima pagina deludente scritta da una destra che in poco tempo ha saputo rendere evidente tutta la sua inadeguatezza.”
“Era Marzo – ha proseguito Rutigliano – quando, in presidio davanti ai cancelli di A.R.P.A.B, chiedevamo una guida autorevole, credibile e qualificata per l’l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata. Una guida che segnasse, nel merito e nel metodo, una netta discontinuità con il recente passato.
La nomina del nuovo Direttore Generale arriva, innanzitutto, con intollerabile ritardo dopo che, decorsi i termini della nomina del facente funzioni Achille Palma, dallo scorso 22 Giugno A.R.P.A.B si è ritrovata senza guida e in un limbo di totale precarietà. Una condizione inaccettabile per un ente che ha il compito di tutelare la salute della comunità lucana e del suo territorio.
Dispiace inoltre – continua il Segretario – constatare come il Presidente Bardi riesca puntualmente a smentire se stesso. In occasione delle dimissioni del Direttore Tisci aveva, infatti, assicurato che la nomina del suo successore “non avrebbe guardato all’appartenenza politica”.
Ed invece il nuovo Direttore Generale di A.R.P.A.B viene scelto proprio tra i candidati non eletti a sostegno del Presidente Bardi e tra i più noti militanti e dirigenti di Fratelli d’Italia.
Fare politica significa fare delle scelte. È su quelle che i cittadini ci giudicano e misurano la distanza tra le nostre parole e le nostre azioni. Ancora una volta il Presidente Bardi ha perso l’occasione per essere coerente con se stesso e offrire ai lucani quel cambio di passo di cui la Basilicata tanto avrebbe bisogno”. – ha concluso Rutigliano.
Luca Braia, Capo Gruppo di Italia Viva alla Regione afferma che “la politica degli annunci del centrodestra mette forse definitivamente KO il cambiamento con la nomina all’Arpab di Donato Ramunno, a cui auguriamo buon lavoro, ovviamente, ma che valuteremo nelle azioni che seguiranno. Si passa dall’avvocato Tisci al geologo Ramunno, sul curriculum del quale, senza nulla di personale non me ne voglia lo stesso, oltre a una connotazione politica evidente, di temi ambientali, esperienze e competenze correlate a ciò di cui si occupa l’Arpab, non sembra esserci neanche l’ombra.
Eppure al Dipartimento Ambiente dell’Assessore Cosimo Latronico la valutazione del CV – di cui chiediamo si rendano pubbliche istanze e professionalità correlate – avrà superato quella di tutti gli altri esperti che avevano presentato domanda, provenienti dall’Istituto Superiore della Sanità e dall’ISPRA. Evidentemente superiore anche allo stesso Dirigente Achille Palma, dirigente di grandissima professionalità, competenza e qualità, facente funzione che per 4 mesi ha tenuto in piedi, con dignità e onore, la “baracca” con atti di programmazione che non erano ancora stati prodotti prima.
“Non si poteva proseguire in maniera peggiore – prosegue Braia – anche in questa ultima fase di legislatura. Il cambiamento appare totalmente derubricato a slogan elettorale, con le lucane e i lucani oramai consapevoli di essere stati solo continuamente illusi. La modifica di legge su Arpab fatta nel dicembre 2019 serviva, quindi, a selezionare con più semplicità “politici” e non tecnici specializzati – con buona pace per la competenza tanto declamata e puntualmente bistrattata. Modifica voluta fortemente voluta dal già assessore Gianni Rosa di Fratelli d’Italia, sostenuta dal presidente Bardi e votata dalla maggioranza di centrodestra tutta. Lo avevamo già denunciato a gran voce e così è avvenuto.
Chiederemo di prendere visione degli atti per verificare se Donato Ramunno sia in possesso dei requisiti previsti e per comprendere quali criteri di scelta sono stati adottati dalla commissione di valutazione per questa nomina che, forse, garantirà qualche partito politico ancora oggi insoddisfatto ma che certo non fa stare tranquilli le cittadine e i cittadini lucani. Arpab ha innumerevoli attività da svolgere insieme a tanti problemi tecnici e organizzativi da affrontare. Rinnovare in questo modo, dopo 4 mesi di attesa, il nuovo direttore generale appare tanto triste quanto preoccupante. Ricordiamo anche che si potrebbe e dovrebbe far ripartire subito la selezione dei concorsi bloccati da 5 mesi. Ora che la politica ha ripreso il comando dei Arpab e tutto appare essere tornato sotto controllo.”
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