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Ambiente e Territorio

Dopo dieci giorni dalla frana, ancora interrotta la Sinnica

USB - Ufficio Stampa Basilicata 22 Febbraio 2019
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Sono passati esattamente dieci giorni da quando l’Anas, in via precauzionale, ha chiuso il tratto della Sinnica che corrisponde ad uno dei viadotti tra le gallerie sulla diga di Montecotugno (quello che si trova alle spalle dell’invaso) . Chiusura causata da una frana che ha interessato la collina che costeggia la strada.
Dopo due giorni l’assessore regionale Carmine Miranda Castelgrande si è recato sul posto per un sopralluogo, dopo che quella stessa mattina nell’area erano andati i tecnici del dipartimento regionale. Quella collina era monitorata da tempo, in primis dai titolari dell’agriturismo (c’è anche una fattoria didattica) che si trova a monte (e che, adesso, sono costretti a cancellare le prenotazioni).
Il Comune di Senise, inoltre, nel mese di giugno 2018 aveva presentato un progetto che è stato pure finanziato (circa 700mila euro) ma gli interventi, ha detto l’assessore, partiranno a breve in base alla calendarizzazione prevista dal Ministero.
Cioè: non celermente. Intanto la terra ha oltrepassato la barriera, piegato la segnaletica e, solo ringraziando il clima clemente di questi giorni, non ha continuato a compromettere l’arteria. Ma il geologo che da tempo studia il fenomeno, Antonio Petraglia, avverte che, per la natura del movimento di terra, occorre far presto se non si vogliono causare danni peggiori. Sì, perché lì sotto c’è un viadotto che rischia di essere compromesso. E la strada in questione, la Sinnica, è una delle arterie più importanti della Regione.
E’ vero, esiste l’alternativa Sarmentana (che poi, a ben vedere, rappresenta il tracciato originario che cambiò come una delle contropartite per la costruzione della diga. Ma siamo sicuri che la Sarmentana (dove numerosi sono, per esempio, i bivi) sia idonea a sopportare il traffico (soprattutto nelle ore buie) che devierebbe dalla Sinnica? Senza considerare i disagi provocati a distributori di benzina e attività commerciali che insistono su Senise.
In tutto questo, i due attori principali sono Anas e Regione. La collina in questione è privata, è vero, ma come è stato dimostrato e più volte segnalato, alla natura delicata del terreno si è accompagnata una difficile condizione del sistema di condotte del Consorzio di Bonifica che, di fatto, avrebbe provocato una fuoriuscita d’acqua indisciplinata.
La sindaca di Senise Rossella Spagnuolo in questi giorni ha interloquito con le istituzioni competenti, chiedendo la massima celerità nella risoluzione della vicenda.
Anas, nelle scorse ore, ha inviato una lettera evidenziando come l’intervento sia ‘’improcrastinabile’’ e chiedendo alla Regione di comunicare subito come intende procedere. Fino a ieri dalla Regione nessuna risposta.
“Siamo arrivati al punto di non poter più aspettare – dice il Sindaco – sollecitiamo mediante interlocuzioni che il dialogo tra Anas e Regione si risolva in azioni concrete perché non è possibile mantenere un’arteria così importante chiusa e non sapere, dopo dieci giorni, quando e come si dovrà intervenire. I disagi di tutti sono evidenti e questa amministrazione vuole dar voce ai cittadini di Senise e del territorio con una azione forte in grado di far smuovere la situazione”.

Mariapaola Vergallito
lasiritide.it

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