Ci siamo sempre chiesto cosa direbbe un ammalato che da mesi, qualche volta da anni, vive in uno stato vegetativo senza che la medicina possa fare nulla per migliorare la situazione.
Cosa direbbe se potesse decidere se continuare a rimanere in questo stato o chiedere ai medici di abbandonare le terapie, impedendo così qualunque tipo di accanimento terapeutico.
Ce lo siamo chiesto soprattutto ascoltando quanto dichiarato dal padre di Eluana Englaro, impegnato in una battaglia giudiziaria che solo dopo alcuni anni si concluse con l’autorizzazione ad interrompere le terapie sulla figlia.
Un dramma per un genitore che dovette decidere di farsi portavoce di una scelta che la sfortunata ragazza aveva in qualche modo partecipato alle amiche prima di quel tragico incidente.

Il caso Englaro ha accelerato l’iter per varare la legge sul biotestamento approvata definitivamente dal Senato il 14 dicembre 2017.
La legge concede il diritto a tutti i maggiorenni in grado di intendere e di volere di lasciare disposizioni sulle cure in caso di futura incapacità nell’autodeterminazione.
Applicando questa legge, in Provincia a Potenza è stata sottoscritta una convenzione tra il Presidente Nicola Valluzzi ed i sindaci di Tito, Moliterno, Tramutola, Lagonegro, Bella, Senise, San Chirico Raparo, Carbone, Lauria, Latronico, Rapolla e Maschito per garantire ai propri cittadini la possibilità di manifestare anticipatamente la propria volontà rispetto ai trattamenti di natura medica, in previsione di una futura perdita della capacità di intendere e di volere. Le convenzioni, della durata di 3 anni, disciplinano le modalità di accesso al servizio su base territoriale.

Si attua, in tal modo, l’accordo quadro firmato lo scorso gennaio tra la Provincia di Potenza ed il Consiglio Notarile Distretti Riuniti di Potenza, Lagonegro, Melfi e Sala Consilina per l’istituzione del registro territoriale delle dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) di natura medica, grazie al quale i residenti dei 100 comuni del potentino potranno formulare le dichiarazioni anticipate di trattamento e disporre anche sulla donazione degli organi e sulla cremazione.
I Notai presteranno la propria opera gratuitamente e la Provincia sarà il soggetto istituzionale di intermediazione tra gli uffici di stato civile dei comuni ed i notai”.
“Si tratta di una tappa importante nell’attuazione della legge sul testamento biologico, una legge di civiltà che tutela il principio costituzionale dell’inviolabilità della libertà umana anche nel difficile momento del fine vita” ha dichiarato il Presidente della Provincia, Nicola Valluzzi.
Chi vorrà dichiarare anticipatamente la propria volontà su che tipo di cure garantire in caso di una sua impossibilità a farlo in caso di malattia potrà rivolgersi agli uffici della Provincia che metteranno in contatto l’interessato con il Consiglio Notarile perché venga garantito l’intervento di un notaio.

“E’ un decisivo passo in avanti a tutela della dignità umana nel delicato momento del fine vita” ha dichiarato il presidente dell’organismo, Vito Pace.
Sappiamo bene che sul biotestamento il dibattito è tuttora aperto ma ci viene in mente una frase che abbiamo sempre sentito dai nostri nonni quando qualcuno della famiglia stava male: “Sia fatta la volontà di Dio”. Che questo avvenga è un diritto che ad una persona non si può negare.