Si è svolto ieri, giovedì 18 gennaio, presso la Sala A del Consiglio Regionale della Basilicata a Potenza, l’incontro “Il realto di stalking – dopo il Decreto Legge 16 ottobre 2017 n. 148” promosso dall’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) e Commissione Regionale Pari Opportunità, in collaborazione con Camera dei Deputati, Unione Camere Penali e Associazione Cap 85058 di Vietri di Potenza, impegnata nel volontariato e in aiuto alle vittime di stalking.
Hanno preso parte all’evento, moderato da Roberta Fiore del Dipartimento Famiglia e Minori Fondazione Aiga Bucciarelli, il presidente Aiga Potenza, Luca Lorenzo, Angela Blasi, presidente Crpo di Basilicata, Marianna Grande dell’associazione Cap 85050, il Pubblico Ministero presso il Tribunale di Potenza, Valentina Santoro, il presidente f.f. della Camera Penale Distrettuale di Basilicata, Sergio Lapenna. Ospite al tavolo dei relatori anche l’On. Giovanna Martelli, prima firmataria del DL.

Il Decreto Legge 148/2017 in materia finanziaria, ha previsto che il reato di stalking (ovvero una serie di comportamenti persecutori da parte di una persona nei confronti di una vittima), punito dall’articolo 612 bis del Codice Penale, venisse escluso dai reati che possono essere estinti pagando una pena pecuniaria. Un provvedimento importante dunque, a tutela di tutti i cittadini e in particolare delle donne che rappresentano la quasi totalità dei casi di persecuzione.
Il dibattito ha approfondito il tema in questione soffermandosi tanto sull’aspetto giuridico – legale, tanto su quello socio – culturale, con i puntuali contributi degli esperti in materia. Bisogna, infatti, definire quando determinati atteggiamenti, attenzioni insistenti, rientrano nel reato di stalking e considerare come tali comportamenti possano talvolta essere generati da carenze culturali e da una concezione patriarcale del rapporto uomo – donna, lontana dal rispetto e dalle pari opportunità.
“Lo stalking è spesso l’anticamera di altri tipi di violenze – ha spiegato Angela Blasi, presidentessa Crpo di Basilicata – quindi occorre fare comunicazione e prevenzione e per questo cerchiamo di creare una rete per conoscere il territorio. Il consiglio – ha proseguito Blasi – è quello di denunciare e spesso queste donne non lo fanno perché o non sanno come fare o non trovano persone disposte ad ascoltarle. Bisogna far capire a queste donne che non sono sole e dobbiamo essere preparati ad accompagnarle dopo aver denunciato”.

Il riferimento è in particolar modo a donne con figli, meritevoli dunque di una tutela ancora maggiore.
L’analisi del reato in questione ha lasciato emergere, nel corso del dibattito, anche qualche perplessità. Considerata, infatti, l’importanza dell’argomento, secondo gli esperti del diritto l’emendamento che esclude lo stalking dai reati estinguibili con pena pecuniaria sarebbe stato meritevole di collocazione in una riforma più organica e non in una norma finanziaria.
Nel corso del suo intervento, l’On. Giovanna Martelli si è poi soffermata sulle cause strutturali del reato di stalking: “Ritengo che laddove si verificano episodi di questa natura, l’intervento penale, giudiziario, può ridurre il danno, ma è altrettanto ovvio che questa modalità di intervento non agisce sulle cause strutturali, perché anche la definizione del limite è impossibile da definire. Questa è una tipologia di insidia che rientra nella soggettività e quindi nella dinamica delle relazioni che sono totalmente soggettive, dove l’influenza maggiore è l’influenza strutturale della società e quando la società è patriarcale è ovvio che questo è il risultato”.
Durante l’incontro è stata proiettato il video realizzato dall’associazione Cap 85058, con testimonianze, in forma anonima, di vittime di violenza.