Prima di partire sul gommone per Lampedusa era stata costretta a sottoscrivere un patto: una volta in Italia doveva prostituirsi per restituire 30mila euro quanto le costava il viaggio.
E’ uno degli elementi più inquietanti emerso dalle indagini della Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile di Potenza su un giro di prostituzione nel capoluogo di regione che si sono concluse con l’arresto di Susan Echefo, nigeriana di 27 anni, ai domiciliari Salvatore Grippo, 61 anni. Mentre è stato sottoposto all’obbligo di presentazione Mammbye Ndong, anche lui nigeriano, di 37 anni.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati Procuratore Francesco Basentini e dal Sostituto Procuratore Valentina Santoro nel corso di una conferenza stampa.
La ragazza, grazie anche al supporto del personale del Cestrim (Centro Studi e Ricerche sulle Realtà Meridionali) ha trovato il coraggio di denunciare quanto le accadeva e la sua testimonianza ha supportato indagini Squadra Mobile concentrate sugli ambienti della prostituzione che hanno evidenziato il collegamento delle ragazze nigeriane con collaboratori locali, che curavano l’arrivo delle ragazze, finanziandone il loro viaggio e recuperando poi i soldi dall’esercizio della prostituzione.
Mediante intercettazioni ambientali, gli inquirenti hanno scoperto che venivano riscossi dai 20 ai 30 euro per prestazione.
L’italiano arrestato intratteneva rapporti con alcune ragazze ed era anche impegnato in un’illecita attività di organizzazione delle prestazioni sessuali, organizzando, insieme a Ndong, la pianificazione degli incontri.
La donna arrestata, come emerso dalle indagini, si spostava sul territorio per controllare le ragazze, offriva informazioni sui luoghi dove sostare per sfuggire alla Polizia e forniva finanche alle ragazze delle pillole abortive.