Sarà perchè è la più scandalosa incompiuta nella storia della Basilicata. Sarà perchè troppe volte è stato annunciato invano il suo completamento con nuovi investimenti che si vanno ad aggiungere agli oltre centinaia di miliardi di vecchie lire inutilmente spesi, sta di fatto che anche dopo la dichiarazione del ministro delle Infrastruture e dei Trasporti, Graziano Del Rio, che la ferrovia sarà completata entro il 2022 (vedi articolo) c’è chi esprime qualche dubbio.
Forza Italia
Lo fa Dina Sileo, coordinatrice regionale vicaria di Forza Italia, che in una nota, dopo aver ricordato le varie fasi di questa “storia infinita di un’opera incompiuta“, come la definisce, si sofferma sui costi dell’opera.

“”Ad oggi – afferma Sileo – il costo già sostenuto per l’infrastruttura si aggira sui 190 milioni di euro. Per il completamento aggiornato occorrono altri 220 milioni di euro, con la specifica che l’intervento è “sospeso in quanto i finanziamenti residui – al netto delle opere già eseguite – non sono sufficienti per la realizzazione di fasi funzionali dell’investimento”. La legge di Bilancio dello Stato 2017 ha autorizzato una spesa di 10 M€ per l’anno 2017, di 32 M€ per l’anno 2018 e di 42 € per ciascuno degli anni dal 2019 al 2022. La Regione Basilicata, visto l’impegno finanziario notevole, inserisce nel programma regionale trasporti il completamento della Ferrandina – Matera tra interventi previsti entro l’orizzonte temporale di validità del piano (anno 2026), quindi laddove dovessero essere reperite le ulteriori ingenti risorse finanziarie necessarie, verrebbe realisticamente realizzato oltre il 2026”.
Sileo pone un’altra questione, e non è la sola.
“Ci si chiede se, – domanda della coordinatrice regionale vicaria di Forza Italia – in un’ottica complessiva di utilità e convenienza economico-sociale, è stata predisposta un’analisi benefici/costi che supporti lo scenario assunto di completamento dell’infrastruttura?
Si sbandiera la somma di 250 milioni – conclude Sileo – e tutti oggi vogliono prendersi il merito, non ultimo ieri il ministro Delrio. Cè invece qualcuno che fa ammenda per lo spreco di denaro e le occasioni mancate in anni e anni di lassismo?
La verità è che ad oggi Matera ha solo un collegamento ferroviario con Bari, e perché la tratta Ferrandina-Matera possa forse vedere la luce bisognerà aspettare il 2026. Tutto il resto è solo propaganda!”.
Cgil Matera
Perplessità vengono espresse in una nota dalla Cgil di Matera nella quale si ricorda che la tratta Ferrandina-Matera fu progettata e completata in tutte le opere infrastrutturali, comprese una nuova galleria e la stazione impiegando 350 miliardi di vecchie lire. Mancava solo l’allestimento dei binari e altre opere complementari. Il fallimento di due consorzi di imprese determinarono la sospensione dei lavori e l’abbandono dell’opera al degrado”.
E’ urgente, pertanto, – prosegue la nota dlla Cgil – adottare soluzioni realizzabili nel breve periodo, che mettano in collegamento Matera con la stazione centrale di Bari e con gli aeroporti di Bari e di Brindisi mentre nel lungo periodo necessitano progetti più importanti per far uscire definitivamente la città dall’isolamento.
E’ indispensabile impiegare le risorse per rendere operativo le indicazioni approvate nel piano dei trasporti regionale per un efficiente e veloce servizio di trasporto pubblico da/per la stazione Bari Centrale ed aeroporti pugliesi supportata da una informazione dedicata e puntuale in rete, ancora estremamente lacunose.
E’ necessario che, sul versante lucano della tratta FAL – Altamura – Bari, si provveda alla copertura finanziaria per il raddoppio selettivo del binario per consentire di ridurre le percorrenze (sotto l’ora) tenendo presente che la Regione Puglia ha già messo in opera interventi nel tratto FAL Bari – Altamura.
Ad oggi, infatti, gli unici collegamenti certi sono rappresentati dalla doppia corsia stradale Matera – Bari – Palese e dall’asse bradanico che è in via di completamento.
Non si hanno notizie certe sulla tempistica e sulla realizzazione dell’asse stradale Matera – Gioia del Colle (dovremmo essere ancora agli studi di fattibilità) perché mancano gli stanziamenti nonostante la delibera CIPE 130/2006; silenzio assoluto poi sulla risoluzione delle difficoltà di percorrenza della Basentana.
Per quanto riguarda il collegamento ferroviario Ferrandina – Matera, il fallimento di tutti i tentativi di dotare la città di Matera del servizio di trasporto ferroviario nazionale dovrebbe indurre a riflessione sul perché nel lungo percorso durato un secolo e mezzo la realizzazione dei collegamenti su strada ferrata sono clamorosamente falliti.

Ugl Basilicata
Perplessità esprimono anche il segretario regionale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi, e il segretario provinciale territoriale Ugl Matera, Pino Giordano, secondo i quali “il Governo Gentiloni è fotocopia del precedente Governo Renzi, considerando che nessuna vera politica di sviluppo è in agenda per un Mezzogiorno sempre più isolato dal resto d’Italia”.
Per Tancredi e Giordano il caso di Matera, Capitale della Cultura 2019 è emblematico. “Nella Capitale europea della Cultura per il 2019, sono stati registrati nell’anno passato 250.093 arrivi con un incremento del 16,4% rispetto all’anno precedente e 409.421 presenze (+15,8%). Da quando Matera fu proclamata Capitale europea della Cultura il 17 ottobre 2014, l’incremento degli arrivi è sbalzato vertiginosamente a far segnare dati positivi. Questo – sostengono i responsabili dell’Ugl – nonostante “gli immensi sacrifici dei visitatori che ad oggi non possono raggiungere la Città dei Sassi in treno.
Si deve e fare di più perché per Tancredi e Giordano “questa è l’occasione giusta per rilanciare non solo la Basilicata ma tutto il Sud.
Vanno accelerati e non rallentati i tempi di realizzazione delle opere infrastrutturali previste all’interno del Patto per lo Sviluppo della Basilicata, sottoscritto a maggio 2016 dal presidente della Regione, Marcello Pittella e dall’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Rispetto al cronoprogramma iniziale registriamo, infatti, – concludono – ritardi che ci preoccupano”