“Sono soddisfatto dell’incontro – ha commentato Polese – in una sala a discutere assieme professionisti, esperti del settore, aziende, enti pubblici e privati abbiamo condiviso le best practice, le esperienze attive e gli strumenti di prevenzione al contrasto al disagio alimentare per mezzo di eccedenze alimentari e non promuovendo la cultura della ‘donazione’ e la sinergia con il volontariato per creare una rete per la raccolta di prodotti agroalimentari invenduti e destinati all’eliminazione dal circuito alimentare, i prodotti agricoli non raccolti, i pasti non serviti dagli esercizi di ristorazione e di somministrazione collettiva. Le eccedenze alimentari, come quelle non alimentari (prodotti per la casa, mobili, articoli per l’arredamento, abbigliamento, biancheria, articoli per la pulizia, articoli igienico-sanitari, oggetti per lo sport, prodotti di cartoleria, giocattoli, libri), sono destinate a finire nelle discariche creando costi aggiuntivi e danni ulteriori all’ambiente”.
“La Regione Basilicata – ha rimarcato Polese – è stata lungimirante essendo una delle prime in Italia ad aver proposto una legge nel settore del quale mi onoro di essere stato il primo firmatario assieme ai colleghi Roberto Cifarelli, Achille Spada e Vincenzo Robortella. La nostra legge regionale riesce a coniugare solidarietà, promozione del volontariato, cultura ecologica e cultura a combattere il fenomeno del consumismo esasperato che attanaglia la nostra società contemporanea. Per me è stato un onore rappresentare la Regione Basilicata per spiegare ad una platea attenta ed esperta del settore i principi cardine di una legge regionale che possiamo definire senza smentita ‘apri pista’ in Italia, come già è accaduto per la psicologia scolastica ed altre leggi regionali: segno evidente che anche una piccola regione può con la buona amministrazione e la buona politica anticipare i tempi. La proposta di legge lucana va oltre il mero dettato burocratico, ed ha l’ambizione anche culturale e sociale di trasformare gli sprechi alimentari, o eccedenze, in opportunità per quei cittadini che vivono in condizioni di povertà ed esclusione sociale, sia con la promozione dell’attività di recupero con l’aiuto delle reti del volontariato”.
“Allo stesso tempo – ha detto Polese – si prevede che la Regione Basilicata eroghi contributi ai programmi predisposti dai soggetti attuatori lucani, promuovendo accordi di collaborazione tra i soggetti attuatori e gli operatori del settore agro-alimentare e della ristorazione collettiva. Nell’incontro di Roma la legge regionale – ha sottolineato il consigliere – ha ottenuto consenso ed il plauso dei professionisti e delle associazioni presenti sia l’impianto legislativo che per la valenza sociale, dimostrando che ancora si può fare del buon ‘Welfare State’ avendo obiettivi precisi ed evitando allo stesso tempo lungaggini burocratiche e dispersione di energie e di denaro pubblico. Soprattutto dimostra che anche nel Mezzogiorno si può essere anticipatori politiche pubbliche che vadano oltre il mero assistenzialismo”.