La denuncia giunge dai responsabili sindacali di Fim-Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, Salvatore Troiano, Emanuele de Nicola e Giovanni Galgano che hanno riunito nel centro sociale di Villa d’Agri i delegati dell’indotto Eni di Viggiano per discutere delle problematiche legate al mancato rispetto e ai ritardi nell’applicazione del Contratto di Sito del 2012 , gli Accordi del 2014 e alla mancanza di programmazione di investimenti alternativi alle estrazioni.
Sono ormai diversi mesi che – si legge in una nota congiunta – dalla ripresa delle estrazioni al Cova, dopo il fermo giudiziario di marzo 2016, che le OO.SS. insieme ai delegati e ai lavoratori denunciano la mancanza di risposte sul rispetto degli accordi sottoscritti con Eni, Confindustria e con la Regione Basilicata sui temi dell’occupazione, della sicurezza e del salario.
Da tempo si sta denunciando un calo degli occupati nei cambi di appalto, la mancata applicazione dei protocolli sanitari e di sicurezza dei lavoratori dell’area industriale, ma peggio ancora il riconoscimento dell’equiparazione dei diritti e del salario con i lavoratori dell’ENI.
La mancata erogazione dei 1000 euro del 2015 e dei 1000 euro del 2016, nonostante gli impegni e le promesse sia della Regione che dell’ENI, per superare la fase transitoria degli Accordi insieme all’ultima inchiesta sull’inquinamento ambientale, sono – contestano i rappresentanti sindacali – solo gli ultimi esempi concreti di come alle attività estrattive non corrispondono i tanto decantati benefici per i lavoratori e per le comunità dell’area.
I partecipanti all’attivo sindacale hanno ricordato che da tempo denunciano la scarsa o totale assenza di trasparenza sulle gare Eni, che sempre più spesso nei cambi di appalto sta producendo esuberi di lavoratori che da anni lavorano presso il Cova di Viggiano.
Per queste ragioni e vista l’assenza di risposte da parte dell’Eni, della Regione e della Confindustria, si ritiene – affermano in un documento redatto a conclusione dell’attivo sindacale – si ritiene non più rinviabile una verifica degli accordi sottoscritti e di un loro adeguamento, che perfezioni e renda realmente recepibili le richieste dei lavoratori e delle comunità della Valle sull’Occupazione, la Sicurezza e il Salario.
Per questo motivo, nei prossimi giorni sarà convocata un’assemblea pubblica davanti al Centro Oli e non si escludono, in assenza di risposte, iniziative di mobilitazione dei lavoratori