In una conferenza stampa unitaria Cgil, Cisl e Uil di Basilicata hanno tracciato un bilancio dell’anno che sta per terminare e gettare le basi della strategia sindacale unitaria, che, si legge in un comunicato, “ha un punto di ri-partenza nella Marcia dei 10 mila per il lavoro del 9 aprile scorso e un punto di arrivo in quel 2020 che Cgil Cisl Uil hanno scelto come orizzonte temporale del loro Manifesto per il lavoro e che rappresenta, non a caso, anche la linea di confine della politica comunitaria”.
L’anno che verrà dovrà essere l’anno della svolta nelle relazioni tra sindacati, forze economiche e sociali, società civile e governo regionale”, è il messaggio che hanno lanciato a gran voce a tutta la comunità lucana i segretari generali Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro, nel corso della conferenza stampa di fine d’anno.

Relazioni con la Regione Basilicata
I sindacati “rivendicano più partecipazione nelle scelte strategiche”. “Nonostante i numerosi tavoli che si sono tenuti in Regione su proposte, progetti, idee e contenuti del nostro Manifesto dopo la Marcia dei 10mila per il lavoro del 9 aprile – spiegano in un documento i tre leader confederali – il confronto si è fermato all’ascolto e agli aspetti formali.
Il punto più basso si è registrato negli ultimi mesi dell’anno con il sindacato estromesso da ogni possibilità di contributo su riforme strutturali decisive per il futuro delle nostre comunità, come il riordino del sistema sanitario regionale e il piano regionale dei trasporti”.
I cinque assi del Manifesto per il lavoro
Summa, Falotico e Vaccaro rilanciano i cinque assi del Manifesto per il lavoro presentato più di un anno fa – welfare, politiche attive del lavoro, trasporti e territorio, energia, pubblica amministrazione – individuando con chiarezza “un piano delle priorità in materia di sviluppo e lavoro e un calendario di azioni per verificare su base mensile chi non ha fatto cosa e come superare ritardi, ostacoli, inadeguatezze, insufficienze di governo territoriale”.
Contrasto a vecchie e nuove povertà
“La politica sociale della Regione non può fermarsi al reddito minimo di inserimento”, osservano Summa, Falotico e Vaccaro, sottolineando che “lo sblocco della prima tranche di fondi della ex carta carburante, pari a circa 70 milioni di euro, grazie soprattutto al continuo pressing sindacale sui ministeri competenti, elimina ogni residuo ostacolo all’avvio dei progetti per circa 3 mila disoccupati, tra ex mobilità ed ex Copes. Ora non ci sono più alibi”. Per Cgil Cisl Uil “l’anno che verrà dovrà essere l’anno in cui riaffermare il diritto alla salute e alla prevenzione e ribadire il diritto alla cittadinanza con interventi a favore degli ultimi e dei penultimi, per una Basilicata che sia concretamente una comunità inclusiva e solidale. Sul terreno sociale e sulla capacità delle istituzioni di dare risposte concrete e universali ai bisogni di integrazione si gioca la stessa tenuta democratica del nostro paese”, è il monito che lanciano alla classe politica lucana Summa, Falotico e Vaccaro.
Lavoro e formazione
Per quanto riguarda il lavoro e la formazione Cgil Cisl Uil hanno le idee chiare: “Bisogna realizzare condizioni ed opportunità affinché i giovani restino in Basilicata o ritornino dopo l’esperienza di studio per mettere al servizio della regione conoscenze, saperi, professionalità e creatività. Le politiche attive del lavoro devono sostenere l’uguaglianza tra donne e uomini in tutti i settori, dall’ingresso nel mercato del lavoro ai percorsi di carriera, e siano capaci di integrare diverse misure – percorsi orientativi, azioni di formazione, tirocini, accompagnamento al lavoro – per rispondere in modo personalizzato e flessibile alle esigenze delle persone e allo stesso tempo per elevare il livello generale di conoscenza della società, il cui riferimento deve restare il sistema pubblico di istruzione”.
Risorse finanziarie
Non c’è un problema di risorse finanziarie. “Le risorse per fare politiche inclusive sul piano sociale e politiche espansive sul piano della crescita ci sono, ma va riqualificata la spesa per gli investimenti”, spiegano Summa, Falotico e Vaccaro.
“Le risorse comunitarie del ciclo di programmazione che ci porterà al 2020 devono essere spese bene perché non è pensabile giocare di rimessa attenendosi esclusivamente alla scrupolosa compilazione delle tabelle di calcolo e di rendicontazione europea. Alle politiche di programmazione dei fondi europei serve un’anima sociale e un disegno coerente che tenga insieme crescita e occupazione, sviluppo e inclusione sociale, protagonismo del privato e innovazione nelle politiche pubbliche”.
La sfida energetica
La sfida energetica per Cgil Cisl Uil “va vinta sul terreno della trasparenza e della responsabilità sociale d’impresa. Non è pensabile ragionare solo in termini di estrazioni e di royalties come si è fatto finora con costi sociali e ambientali altissimi per i territori”, mettono in chiaro Summa, Falotico e Vaccaro, sottolineando che “il petrolio e più in generale le risorse naturali che sono patrimonio della comunità lucana possono diventare davvero occasione di sviluppo diffuso solo dentro un percorso fatto di partecipazione, fiducia, responsabilità e una netta divisione di compiti tra chi controlla e chi è controllato”.
Segnali concreti di discontinuità
“Nell’anno che verrà non aspetteremo che accada qualcosa: senza segnali concreti di discontinuità con il passato – mettono in guardia Summa, Falotico e Vaccaro – riporteremo in piazza disoccupati, cassaintegrati, lavoratori, giovani, donne, pensionati, senza escludere il ricorso alla sciopero generale, perché la responsabilità dimostrata in un anno intero non può essere interpretata come arrendevolezza. L’anno che verrà deve diventare l’anno del riscatto costruendo un’intesa forte e risolutiva tra le componenti della società regionale, in primo luogo le forze sociali e imprenditoriali, per riaprire un ciclo di sviluppo duraturo e nuovo, per stabilire le linee delle politiche regionali, per il coordinamento delle opportunità di finanziamento, per una razionale scelta degli investimenti e per una classificazione degli ambiti prioritari dell’azione pubblica, per dare alla Basilicata una nuova direzione di marcia”.