Non raggiungerà il record della Nerico-Muro Lucano ma certamente la Tito-Brienza entra nei guinness dei primati per quanto riguarda il suo completamento. Dopo circa quarant’anni, infatti, bisognerà attendere almeno altri cinque-sei perchè possa essere realizzato il sesto ed ultimo lotto di quattro chilometri che consentirebbe di baipassare l’abitato di Brienza.
La notizia si è appresa stamane durante la manifestazione che Cgil Cisl Uil ed amministratori locali hanno organizzato proprio a Brienza per sollecitare lo sblocco dei lavori.
Perchè questo ulteriore ritardo? Perchè – come precisato in una lettera inviata dal Capo Compartimento dell’Ans di Basilicata, Francesco Caporaso, all’assessore regionale alle Infrastrutture, Nicola Benedetto – è stato necessario commissionare un altro progetto per realizzare due varianti, dopo che nel 2014 erano già stati appaltati i lavori. Ora ripartono le procedure per un nuovo affidamento dell’opera: ci vorranno, come dicevamo, altri cinque-sei anni. Quasi mezzo secolo, dunque, per quaranta chilometri di strada che collega il raccordo autostradale Sicignano-Potenza all’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Il primo progetto, infatti, fu varato negli anni settanta.
Una domanda ci viene spontanea: ma quando è stato presentato il precedente progetto qualcuno all’Anas ne ha verificato la fattibilità; che tutti i problemi orografici erano stati tenuti presenti? Insomma, che i lavori previsti si potevano realizzare? Non siamo tecnici ma scoprire che ci sono problemi in corso d’opera ci lascia a dir poco perplessi.
Veniamo alla manifestazione e al successivo dibattito di stamane, svoltosi nella sede del Comune. Tutti hanno esternato il proprio disappunto per l’incomprendibile ritardo che – come ha ricordato il sindaco di Brienza, Donato Di Stefano – crea disagi agli abitanti del centro. Basti considerare che in tre giorni – come riferito dal collega della Tgr Basilicata, Michele Giordano – sono transitati nel centro abitato 22mila autoveicoli, dei quali molti mezzi pesanti, con inevitabile inquinamento.
C’è poi il problema occupazionale: lo sbocco del cantiere – hanno ribadito i rappresentanti sindacali presenti – consentirebbe l’assunzione di circa cinquecento persone. Con la crisi che c’è nell’edilizia non è poca cosa.
Per il segretario generale della Cisl, Nino Falotico, – è intervenuto a nome anche dei segretari regionali della Cgil, Angelo Summa, e della Uil, Carmine Vaccaro – “laTito-Brienza è il simbolo dell’incompiuta”. E purtroppo non è la sola: basti pensare alla Ferrandina-Matera.
Il sindaco di Brienza, Donato Di Stefano, interviene durante il dibattito
Da parte sua, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Nicola Benedetto, ci ha dichiarato che nei prossimi giorni incontrerà il Capo Compartimento dell’Anas, Francesco Caporaso, per avere certezze sui tempi di completamento dell’arteria.
“A riguardo, – ha dichiarato a Ufficio Stampa Basilicata – è mia intenzione istituire un tavolo di monitoraggio che consenta di verificare l’andamento dei lavori delle opere stradali in Basilicata, prima fra tutte la Tito-Brienza”.
All’inizio del convegno, i partecipanti hanno effettuato un minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia.