La Sala degli specchi del teatro “Francesco Stabile” di Potenza ha ospitato ieri, venerdì 15 luglio, la presentazione del libro “Io non ho sbagliato” del giornalista e scrittore Onofrio Pagone, organizzata nell’ambito delle iniziative di “Letti di sera”.

L’opera, edita da Giraldi Editore, intreccia incredibile realtà a elementi immaginari, ripercorrendo le vicende di Annamaria, giovane rumena che a diciassette anni scopre di essere incinta e si ritrova abbandonata dal ragazzo e dal padre. Volendo tenere il bambino pensa di raggiungere la madre, badante a Bari, con la certezza di essere compresa e accettata. Nel viaggio, da irregolare, succede di tutto e anche il comportamento della madre, una volta raggiunta, non sarà quello sperato. Appena nato il bambino, infatti, la madre, con l’aiuto di un prete, farà in modo di destinarlo all’affidamento. Sarà questo l’inizio di ulteriori vicissitudini che formeranno la giovane protagonista, alla ricerca di una vita differente.
Non mancheranno i colpi di scena, in una storia intensa, drammaticamente reale, attuale, importante punto di partenza per una serie di riflessioni che spaziano dal tema dell’aborto, all’accoglienza verso gli immigrati, dal rapporto genitori – figli, ai risvolti giudiziari delle adozioni, dalle considerazioni sul tempo, alla solitudine.

«Sono partito da una storia vera, di cui ho scritto sul giornale – spiega l’autore – e proprio la storia vera si è sedimentata in me da non lasciarmi più, mi ha subito segnato e colpito. Al momento di scriverla ho aggiunto degli elementi di fiction per non renderla un documentario, che non era quello che volevo, ma volevo che passassero le mie emozioni. Ho deciso di scrivere una storia in prima persona, tenendo presente che la storia riguarda una donna giovane, quindi è scritta con sensibilità maschile rivolta al femminile. Mi sono sentito un veicolo di quelle emozioni, volevo che colpissero chi legge così come hanno colpito me. Tutto ciò che è realmente accaduto sembra inventato tanto è incredibile».

All’incontro, moderato da Simona Bonito, hanno preso parte, con l’autore, la psicologa clinico forense Assunta Basentini e l’avvocata Cristiana Coviello, figure professionali che quotidianamente affrontano tematiche sensibili molto simili a quelle trattate nell’opera di Pagone. Gli interventi si sono soffermati in particolare sulla tematica delle adozioni, sulla tutela del bambino prima di ogni altra cosa, sull’empatia tra donne in storie difficili e sul ruolo dell’avvocato, chiamato ad intervenire in esse.
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