Le indagini della Procura di Bari sono state avviate sulla base di un relazione della Guardia di Finanza di Potenza sull’affidamento di alcuni appalti alla cooperativa Auxilium dei fratelli Pietro ed Angelo Chiorazzo, con sede a Senise.
Tra questi appalti, quello riguardante la gestione del Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Bari Palese, sul quale c’è il sospetto, secondo le Fiamme Gialle del capoluogo pugliese che stanno approfondendo le indagini, che siano stati fatti lievitare i costi del servizio, facendo figurare voci di spesa gonfiate, come i tre milioni di euro impiegati soltanto sulla carta per le certificazioni e le misure antincendio.
Nonostante ci fosse un’indagine in corso, l’Auxilium si è aggiudicato anche il nuovo appalto della gestione del Cara di Palese, nonostante l’offerta fosse stata ritenuta eccessivamente bassa dalla Commissione istituita in Prefettura. Dopo i chiarimenti forniti dai titolari della cooperativa la graduatoria è stata comunque confermata.
Nelle indagini della Procura di Bari, per le quali è stata chiesta la proroga, si fa riferimento, oltre ai fratelli Chiorazzo, anche a Salvatore Menolascina, ex numero uno di Cascina, coinvolto nell’inchiesta su “Mafia capitale”, e a Camillo Aceto, ex componente del consiglio di Amministrazione di Auxilium.
Il magistrato Gaetano De Bari, titolare dell’inchiesta, contesta loro il reato di frode in pubbliche forniture.