Infrastrutture, ambiente, sviluppo produttivo, turismo, welfare e legalità. Sono questi i cinque assi portanti che la Regione Basilicata sottoporrà all’attenzione del presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, che, secondo un programma in via di definizione, il 2 maggio giungerà a Matera per proseguire poi verso Maratea, maltempo permettendo. Il Patto per la Basilicata sarà sottoscritto nella stessa giornata.
Le linee in esso contenute sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, presente l’assessore alle Politiche della Persona Flavia Franconi.
“Il Patto per la Basilicata – ha spiegato il governatore – mette in campo una nostra proposta che cuba poco più di 4 miliardi di euro. Sono stati già accordati per il primo biennio un miliardo e 633 milioni di euro di risorse ordinarie rivenienti dal Fondo di coesione, dal Pon 2014/2020 e dal Por 2014/2020. A queste voci si vanno ad aggiungere 565 milioni di euro, quale primo acconto pari al 50 per cento di un finanziamento complessivo di oltre 1 miliardo e 100 milioni di risorse rivenienti da Fsc 2014-2020. Inoltre, il patto per la Basilicata verrà integrato con una quota significativa dal piano triennale per le infrastrutture gestito da Anas.
“Il Patto per la Basilicata è inserito nel più complessivo Piano per il Sud, esperimento inedito – ha proseguito Pittella – che il governo nazionale sta mettendo in campo sulle scelte strategiche che le Regioni hanno individuato attraverso uno sforzo sinergico per concentrare le risorse, ottimizzare i tempi e le capacità amministrative. Per la Regione, e in particolare per ciò che ci riguarda, il Patto è un banco di prova di prova significativo che il governo vuole testare da qui ai prossimi due anni”.
Fra le infrastrutture che beneficeranno del Patto vi sono le direttrici viarie Matera-Ferrandina, la Murgia Pollino, la Potenza Melfi e l’intero percorso della Basentana, per la quale la Regione ha già investito 70 milioni di euro di risorse proprie. Non mancano investimenti per migliorare il trasporto ferroviario sia delle Ferrovie dello Stato che delle Fal. Rilevanti anche le infrastrutture immateriali, tra cui la banda ultra larga, la scuola digitale e la cartella elettronica in sanità.
Per ciò che concerne il tema ambientale, Pittella ha detto che “il Patto consentirà di mettere a norma tutti i depuratori e incidere significativamente sul ciclo dei rifiuti”.
Nuove concessione petrolifere
Nel corso della conferenza stampa il presidente ha voluto ribadire che durante il suo mandato non è stata concessa alcuna nuova autorizzazione per l’estrazione di idrocarburi. Tutto ciò che è in essere, come ha chiarito il dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Carmen Santoro, riguarda l’attuazione delle autorizzazioni contemplate nel vigente programma di lavori della concessione Val d’Agri approvato con decreto ministeriale del 23 gennaio 2012, sulla base dell’intesa regionale espressa con delibera della giunta regionale 1177 del 2011, che ha aggiornato il precedente programma del 2005.
Per quanto riguarda la questione specifica ambientale della Val d’Agri, Pittella ha informato di aver investito il governo Renzi della necessità di una riforma delle Arpa nazionali, aggiungendo di aver richiesto una specifica deroga per la Basilicata, interessata da un Centro Oli unico per complessità nel suo genere a Viggiano.
Il Piano per la Basilicata prevede anche un finanziamento per Matera 2019 pari a 50 milioni di euro.
Gli appalti nella sanità
Infine, nella conferenza stampa è stata affrontata la vicenda che riguarda la relazione del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, circa alcune incongruenze emerse che avrebbero riguardato procedure d’appalto della sanità lucana negli anni scorsi.
A tal proposito il Presidente Pittella ha affidato al dirigente generale della Stazione Unica appaltante della Regione Basilicata, Raffaele Rinaldi, la parola per prospettare sinteticamente i contenuti dei rilievi mossi dall’Anac, a partire dalla genesi dell’attività ispettiva svolta e relativa in particolare alla gestione di contratti di servizio delle Aziende sanitarie riferiti al periodo temporale dal 2008 al 2015.
Rinaldi, a tal proposito, si è soffermato in particolare sulle attività poste in essere dall’attuale governo regionale che, dopo l’istituzione della Stazione Unica Appaltante avvenuta con legge regionale dell’agosto 2014, proprio nel corso 2015 ed a partire da maggio, ha dato un significativo impulso alla effettiva costituzione della stessa, la cui azione in questi ultimi mesi, dopo le necessarie e propedeutiche azioni di sistema, ha consentito di avviare anche alcune di quelle gare di appalto che in passato non sono state effettuate dalle aziende sanitarie o i cui contratti sono giunti in scadenza proprio in coincidenza con il periodo di nascita della Sua. L’azione del Governo regionale, proprio nelle prossime settimane, produrrà ulteriore decisivo e poderosa azione per dare impulso al rafforzamento dell’organico della Stazione Unica Appaltante e consentire così una decisiva accelerazione sulle procedure di gara.