Ci è giunta in redazione la lettera di una nostra follower che ha voluto raccontarci la sua triste disavventura.
La riportiamo integralmente.
Venerdì 15 aprile 2016 ho vissuto una brutta avventura, di quelle che di solito senti solo raccontare, ma che è capitata proprio a me.
Una mattinata stressante, ho deciso di rilassarmi con una bella corsetta, clima meraviglioso destinazione lago di Pantano. Ore 12 inizio il giro ed ecco che noto un ciclista.
Si fa notare, me lo trovo sempre davanti e non compie un giro logico del lago.
Eravamo in pochi intrepidi: il caldo si faceva sentire in quell’orario.
Il punto è che questo strano ciclista con maglietta rossa, vestito a puntino come un vero professionista, con la barba, sovrappeso, non era lì per allenarsi ma per masturbarsi e compiere atti osceni in luogo pubblico.
Per ben tre volte si è permesso di masturbarsi, ma io non avevo il telefonino con me. Sono stata fortunata, ho aumentato il ritmo della corsa e ho raggiunto la macchina velocemente.
Il mio racconto termina con una telefonata alle forze dell’ordine, una segnalazione e tanta agitazione.
Siamo in tante a correre o passeggiare al Pantano, tante donne.
Per tutto il giorno ho immaginato gli infiniti risvolti di questa triste vicenda.
Care donne passate parola, portate il cellulare con voi e fate le giuste segnalazioni.
Prestate dunque molta attenzione e se doveste anche voi trovarvi nella stessa “spiacevole” situazione contattate subito le forze dell’ordine.