“Era necessaria ascoltarla”. E’ stata questa l’unica dichiarazione del Procuratore della Repubblica di Potenza, Luigi Gay che ieri, insieme ai pm Francesco Basentini e Laura Triassi, titolari dell’inchiesta, al magistrato della Direzione nazionale antimafia, Elisabetta Pugliese e al dirigente della squadra mobile di Potenza, Carlo Pagano, ha ascoltato l’on. Maria Elena Boschi.
Il titolare del Ministero per i Rapporti con il Parlamento è stata sentita come persona informata dei fatti sull’emendamento inserito nella legge di stabilità, grazie al quale è stato sbloccato il progetto Tempa Rossa, che prevede la realizzazione da parte della Total di un centro olio in agro di Corleto Perticara.
Secondo gli inquirenti, l’emendamento avrebbe favorito Gianluca Gemelli, compagno dell’ex Ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi, che per questo motivo si è dimessa. Sarà ascoltata dai magistrati nei prossimi giorni.
Gemelli è indagato (Il Gip del Tribunale di Potenza, Michela Tiziana Petrocelli ha rigettato la richiesta del suo arresto chiesto dalla Procura, che ora ha preannunciato ricorso- n.d.r.). insieme ad altre 23 persone, tra le quali l’ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino, quest’ultima agli arresti domiciliari, perchè ritenuta responsabile, secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Potenza, di illeciti nei rapporti che avrebbe avuto con le imprese e la stessa multinazionale per favorire componenti della sua famiglia ed amici.
Intanto oggi, nel Palazzo di Giustizia di Potenza, inizieranno gli interrogatori di garanzia dei cinque tecnici Eni che lavoravano al Centro Olio di Viggiano (Roberta Angelini, responsabile dell’Unità di Sicurezza, Salute e Ambiente del Distretto Meridionale Eni; Vincenzo Lisandrelli, coordinatore del settore Ambiente; Nicola Allegro, Luca Bagatti e Antonio Cirelli, dipendenti Eni nel comparto Ambientale) agli arresti domiciliari. Sono accusati di illecito smaltimento dei rifiuti, in quanto li avrebbero catalogati con codici volutamente falsi, consentendo all’Eni di risparmiare parecchie decine di milioni di euro.
Nell’ambito delle indagini, i carabinieri del Noe hanno sequestrato due vasche del centro, nelle quali venivano raccolte i reflui derivanti dalle perforazioni, poi trsferiti negli impianti di Tecnoparco in Valbasento, e il pozzo di reiniezione “Costa Molina”. Per questo motivo, l’attività del centro olio è sospesa da alcuni giorni.
Sull’inchiesta che ha coinvolto l’Eni, si registra una dichiarazione dell’Amministratore Delegato di Eni, Claudio De Scalzi, il quale rifiuta l’accusa di essere avvelenatori, precisando di essere certo delle verifiche fatte sull’attività del Centro olio di Viggiano, nel rispetto delle popolazioni e del territorio.
“Abbiamo investito 4,2 miliardi di euro in sicurezza e sostenibilità ambientale e ne investiremo altri 2,5″ precisa in una dichiarazione all’Ansa. “Quanto alle persone inquisite – ha detto De Scalzi – non sono nostri dirigenti, non so per cosa siano inquisiti, lasciamo fare il corso all’indagine”. Descalzi ha aggiunto di non sapere quando ripartirà la produzione. “L’importante non è riprenderla, ma fare chiarezza su quello che succede”. “Vogliamo andare fino in fondo a questa vicenda, prima di tutto per il rispetto e l’attenzione che abbiamo nei confronti dei territori che ci accolgono”.
La protesta del Movimento 5 Stelle
Di diverso parere il Movimento Cinque Stelle, i cui parlamentari ieri sera hanno fatto un sit-in davanti al Centro Olio, denunciando le gravi responsabilità di Eni che sta creando seri problemi alla salute e all’ambiente, senza che nessuno abbia mai fatto serie controlli sull’attività estrattiva. Il M5S, che contesta l’intera politica energetica del Governo, presenterà una mozione di sfiducia a Renzi e al presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, ritenendoli politicamente coinvolti nell’inchiesta.
“Trivellopoli è uno scandalo che in questo momento il Governo sta facendo di tutto per provare ad occultare” ha detto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, intervenuto alla manifestazione di protesta.
Stamane i parlamentari del Movimento 5 Stelle saranno al giacimento della Total di Tempa Rossa per un’ispezione.