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Cronaca

Novità nell'inchiesta petrolio, in attesa degli interrogatori di garanzia

USB - Ufficio Stampa Basilicata 3 Aprile 2016
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Ci sono novità nell’inchiesta sulla questione petrolio riguardante il traffico illecito di rifiuti provenienti dal Centro Olio di Viggiano dell’Eni e gli illeciti commessi nella realizzazione, per conto della Total, del centro olio di Tempa Rossa.

Gianluca Gemelli
Gianluca Gemelli

In questo secondo filone è coinvolto Gianluca Gemelli, compagno dell’ex Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, costretta a dimettersi perchè lo avrebbe favorito, inserendo nella legge di stabilità un emendamento, grazie al quale sono stati sboccati i lavori di Tempa Rossa.
Gemelli è indagato per concorso in corruzione e millantato credito. Il Gip del Tribunale di Potenza, Michela Tiziana Petrocelli ha rigettato la richiesta del suo arresto chiesto dalla Procura, che ora ha preannunciato ricorso.
In questo filone dell’inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile di Potenza, sono 23 le persone indagate, tra le quali l’ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino, agli arresti domiciliari, perchè ritenuta responsabile di illeciti nei rapporti che avrebbe avuto con le imprese e la stessa multinazionale per favorire componenti della sua famiglia ed amici. Un ruolo strategico il suo, al punto tale che veniva chiamata “la comandante” di Corleto.

Rosaria Vicino, ex sindaco Corleto Perticara
Rosaria Vicino, ex sindaco Corleto Perticara

Oltre all’ex sindaco di Corleto Perticara, sono agli arresti domiciliari anche cinque tecnici Eni che lavoravano al Centro Olio di Viggiano (Roberta Angelini, responsabile dell’Unità di Sicurezza, Salute e Ambiente del Distretto Meridionale Eni; Vincenzo Lisandrelli, coordinatore del settore Ambiente; Nicola Allegro, Luca Bagatti e Antonio Cirelli, dipendenti Eni nel comparto Ambientale). Sono accusati di illedito smaltimento dei rifiuti, in quanto li avrebbero catalogati con codici volutamente falsi, consentendo all’Eni di risparmiare parecchie decine di milioni di euro.
Tutti compariranno martedì davanti al Gip Petrocelli ed ai titolari delle inchieste, i Pm Francesco Basentini e Laura Triassi per gli interrogatori di garanzia.
Davanti ai magistrati comparirà anche Salvatore Lambiase, ex dirigente dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione, per il quale il Gip ha disposto il divieto di dimora a Potenza, ritenendolo responsabile di aver favorito la compagnia petrolifera, concedendo autorizzazioni nonostante l’Arpab avesse rilevato nella zona di reiniezione livelli d’inquinamento. Mentre i cinque dipendenti Eni sono stati sospesi dall’Ente, nessun provvedimento amministrativo è stato adottato nei suoi confronti, nonostante Lambiase fosse già stato rinviato a giudizio nel processo per inquinamento provocato da Fenice.

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Novità nell’ inchiesta anche per quanto riguarda il coinvolgimento di altri nomi eccellenti, primo fra tutti quello del Capo di Stato Maggiore della Marina, Giuseppe Di Giorgi, e Valter Pastena, dirigente della Ragioneria di Stato.

Ammiraglio Giuseppe Di Giorgi
Ammiraglio Giuseppe Di Giorgi

Quale ruolo avrebbe svolto Di Giorgi nella vicenda petrolio non è dato sapere. Intanto, con una dichiarazione precisa “Non conosco sulla base di quali fatti il mio nome venga associato a questa vicenda. La cosa mi sorprende e mi amareggia, e tutelerò la mia reputazione nelle sedi opportune”.
L’ex Ministro Guidi si difende
ex ministro Federica Guidi
ex ministro Federica Guidi

L’ex ministro Guidi si difende con una lettera al Corriere della Sera.
“Comincerei dall’inizio, ricordando – precisa – che la polemica nasce da una telefonata a colui che considero a tutti gli effetti mio marito, nella quale lo informavo di un provvedimento parlamentare di portata nazionale. In particolare, gli davo una notizia nota, su un fatto avvenuto in un luogo pubblico, il Parlamento, al quale hanno dato risalto tutti i media e del quale molti addetti ai lavori avevano già conoscenza perché di rilevante interesse per l’economia nazionale. Insomma, nessuno ha rivelato segreti di Stato. Nella telefonata al centro della polemica, lo informavo di un emendamento che avrebbe consentito di accelerare i processi autorizzativi di molte opere strategiche, tra cui il cosiddetto progetto Tempa Rossa di Taranto, bloccato da anni. La società di mio marito, invece, operava come subappaltatrice in Basilicata per un lavoro che nulla aveva a che vedere con lo sviluppo del progetto di Taranto e risaliva ad epoca precedente a quella in cui sono stata nominata ministro. Pertanto – conclude l’ex Ministro – non era necessario un mio speciale interessamento per mandare avanti una norma così importante”.
Sulla vicenda intervengono il Presidente del Consiglio Renzi e il Ministro Boschi
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“Il provvedimento ‘Tempa Rossa’ – ha dichiarato Renzi – e’ giusto, porta posti di lavoro, una cosa che avevo annunciato io stesso. E’ una cosa sacrosanta, io lavoro perche’ si creino posti di lavoro. Poi il fatto che ci sia stata una telefonata inopportuna riguarda il ministro, ma ora con il nostro governo la musica e’ cambiata e credo che le cose funzionino meglio”. La firma dell’emendamento da parte del ministro Boschi, ha concluso, “è un atto dovuto”.
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Ministro Boschi: “L’emendamento lo rifirmerei domattina. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, cioè io, da regolamento deve autorizzare tutti gli emendamenti del governo. Tempa Rossa è un progetto strategico per il paese che prevede molti occupati nel Mezzogiorno e lo rifirmerei domattina”.
Boschi e Guidi saranno ascoltate dai magistrati
Intanto, nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata, i Pm di Potenza ascolteranno a Roma come persone informate dei fatti il ministroper i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e l’ex ministro dello sviluppo Economico, Federica Guidi.
Il Csail si costituirà parte civile
Il Csail, Comitato sviluppo aree interne, si costituirà parte civile nei confronti di quanti – a cominciare dall’ex sindaco di Corleto Rosaria Vicino – hanno procurato danni diretti ed indiretti alla comunità del Sauro come si rivela giorno per giorno dalle notizie sempre più gravi per responsabilità che riguardano il “filone di inchiesta Total-Vicino-Corleto”.
Filippo Massaro, portavoce Csail
Filippo Massaro, portavoce Csail

Lo annuncia il portavoce Filippo Massaro sottolineando che per il Csail “Corleto Perticara è da sempre il comune “simbolo” della “questione aree interne lucane” che negli ultimi anni si è aggravata con la nuova ondata di spopolamento e la presenza di nuove povertà, l’eredità di nove anni di Amministrazione Comunale diretta da Rosaria Vicino, ancora pesante.
Corleto Perticara, Municipio
Corleto Perticara, Municipio

La nuova Amministrazione del sindaco Antonio Massari – prosegue Massaro – è impegnata a recuperare il tempo perduto e, soprattutto, a ripristinare trasparenza e democrazia, attuando iniziative nei settori dei lavori pubblici e dei servizi a favore della comunità locale”.
 
 
 
 
 
 

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