Risponde attraverso il suo legale, l’avv. Massimo Maria Molinari, Genesio De Stefano ex presidente dell’Avis regionale di Basilicata, chiamato in causa nel corso di una recente conferenza stampa che il signor Rocco De Asmundis ha convocato per presentare la nuova App dell’associazione.
In quella sede De Asmundis (per il provvedimento di espulsione da socio deliberato dall’assemblea della sezione comunale di Potenza non è più presidente non avendo titoli, in quanto avverso a questa decisione sia lui che Landro non hanno prodotto ricorso come prevede la legge – n.d.r.), ha lasciato intendere che, se responsabilità ci sono in merito a tutta una serie di irregolarità amministrative oggetto di inchiesta della magistratura, esse vanno addebitate a precedenti gestioni. Durante alcune interviste rilasciate a conclusione della conferenza stampa, è stato fatto esplicitamente riferimento a Genesio De Stefano.
“Corre l’obbligo di precisare – scrive l’avv. Molinari – che il signor Genesio De Stefano non è in alcun modo coinvolto perché nel 2013, anno nel quale sarebbero state riscontrate irregolarità gestionali (oltre a quelle relative al bilancio 2014 – n.d.r.) non ricopriva alcuna carica rappresentativa dell’Avis.
In quel periodo – precisa ancora l’avv. Molinari – De Asmundis era il tesoriere direttamente responsabile della gestione economica”.
Fin qui la nota del legale.
Intanto, noi attendiamo ancora che il segretario dell’Avis regionale di Basilicata, l’avv. Rocco Monetta, ci invii, come promesso in occasione della conferenza stampa, i documenti relativi allo smaltimento delle sacche per piastrine scadute, che il signor De Asmundis ha confermato di essere avvenuto nel rispetto della legge. Se così è, non riusciamo a comprendere perchè finora nulla ci è stato inviato a conferma di quanto dichiarato.
Al di là della regolarità nello smaltimento delle sacche, rifiuti speciali, sulla quale ci riserviamo di chiedere chiarimenti ai Nas dei carabinieri, c’è un aspetto di non poco conto: aver acquistato sacche che non potevano essere utilizzate, come avrebbero dovuto sapere i dirigenti dell’Avis, e averle fatte scadere ha comportano un danno economico all’associazione di qualche decina di migliaia di euro.
Anche su questo probabilmente un chiarimento è necessario sempre per rispetto prima dei donatori, poi dell’opinione pubblica.
Sulla vicenda Avis interrogazione del consigliere regionale Giannino Romaniello
Chiarimento che si spera possa giungere dall’interrogazione che il consigliere regionale del Gruppo Misto, Giannino Romaniello, ha presentato sulla vicenda Avis, che “si è ulteriormente aggravata, tanto che – scrive l’interrogante – il vistoso calo donazionale mette seriamente in difficoltà le strutture sanitarie deputate alla tutela della salute pubblica”.
Nel fare riferimento alla decisione dell’assemblea dell’Avis Comunale di Potenza di esplellere da soci De Asmundis e Landro, rispetivamente presidente e tesoriere regionali, “a causa della gestione poco trasparente del bilancio dell’Avis regionale 2013, decisione comunicata alla Regione”, Romaniello interroga l’assessore alla Salute Sicurezza e Solidarietà per sapere se “nonostante la gravità della situazione segnalata dalla stampa, la Regione Basilicata ha erogato un contributo straordinario all’Avis di Basilicata pari a euro 420.ooo, per la ristrutturazione dei punti di raccolta sangue da accreditare, come dichiarato con una nota ufficiale della stessa Avis regionale”.
Romaniello chiede inoltre “per quale motivo la Regione Basilicata non ha provveduto a verificare, attraverso gli organi preposti, la correttezza e la congruità dei bilanci Avis 2013 e 2014 neanche a seguito delle segnalazioni dell’Avis comunale di Potenza e della stampa locale”.
Chiede infine Romaniello se l’assessore alla Sanità e la Giunta regionale sono consapevoli “che il drastico calo delle donazioni a livello regionale ha portato alla perdita della convenzione tra la Regione Basilicata e il Policlinico Umberto I di Roma, con conseguente perdita di circa un milione di euro per mancate forniture di circa cinquemila unità di sangue storicamente garantite” e se si è a conoscenza che per le urgenze “si è stati costretti ad approvvigionarsi di sangue fuori regione come accaduto ad esempio ultimamente con le 82 unità di sangue di gruppo zero fornte dall’ospedale di Acerra”.
Signor (non presidente) De Asmundis, anche queste sono “porcate”, come lei ha definito in conferenza stampa le notizie riportate dai giornali?
Per concludere, ma solo per ora, un’interrogazione la rivolgiamo anche noi ma all’Avis Nazionale: “quando riterrà l’Avis nazionale di svegliarsi dal vergognoso torpore ed intervenire in una situazione che diventa sempre più imbarazzante e danneggia la credibilità stessa dell’associazione?”