“Oggi ho subito oggi un’ingiustizia di cui non riesco a farmi una ragione, combatterò, ricorrerò in Cassazione e sono certo che in quella sede farò valere le mie ragioni. Ma nel frattempo, a tutela del mio Partito, che amo e per il quale ho sempre lavorato, mi autosospendo dal PD e da ogni carica, dal gruppo dei Senatori del PD, nonché da Vicepresidente e componente della Commissione di Vigilanza RAI”.
“La Corte d’Appello di Potenza ha ribaltato ben due decisioni della Magistratura a me favorevoli, quella del Tribunale del Riesame, che aveva a fine 2008 rilevato la insussistenza di gravi indizi e quella del Tribunale di primo grado, che mi aveva assolto nel 2011 con formula piena per non aver commesso il fatto. Al termine di un lungo processo di appello, nel corso del quale nessuna ulteriore prova a mio carico é emersa e le testimonianze raccolte sono state tutte a mio favore, vengo condannato sulla base di congetture e illazioni”, scrive amaro Margiotta ma assicura: “continuerò a urlare la mia innocenza in tutte le sedi, a contestare la decisione di un Collegio che ha emesso una sentenza contro legge. Mi hanno insegnato che le sentenze si rispettano, ma non posso rispettare la palese e pregiudiziale ingiustizia che ho subito vengo condannato innocente e sento la mia vita sfregiata”.
Salvatore Margiotta